Branko Kolarić

"Titolo operativo"

Chiesa di S. Tommaso, Via Del Monte, Rovigno
giovedì 4 luglio 2019 - sabato 20 luglio 2019


Giovedì, 4 luglio 2019 alle ore 21:30 nella Galleria di s. Tommaso del Museo della Città di Rovinj - Rovigno si presentera con la mostra personale il artista Rovignese Branko Kolarić.

Branko Kolarić "Titolo operativo"

Museo della Città di Rovinj – Rovigno, galleria di San Tommaso 4 – 20 luglio 2019

Lungo la sua strada verso la civilizzazione l’arte ha fatto sempre riferimento e si è collegata con i suoi significati al contesto sociale. È stata sempre la carta universale dei moduli culturologici, sociologici e politici.

Il ciclo di queste opere è il tentativo di sublimare con il messaggio e i requisiti visivi determinati rapporti nell’odierna costellazione delle forze e del potere del periodo postmodernistico di un sistema neoliberale.

È di scena il periodo degli oggetti o del vivere nel periodo della preponderanza di ciò che è materiale e di conseguenza nell’inasprimento dei rapporti sociali che nella storia è sempre stato il promotore di alcuni antagonismi.

Il sintagma di Baudrillard di sedurre l’oggetto è la trama narrativa chiave che si protrae attraverso le opere e suggerisce la supremazia dell’egemonia del consumismo come unica forza motrice a livello globale.

Però, attraverso il maccanismo del consumo si introduce anche l’ingegneria sociale che con il suo controllo e costrutto del potere delle corporazioni globali fa perdere all’uomo le sue predestinazioni antropologiche e lo fa diventare un pretto consumatore (oggetto servile), soggetto alla manipolazione, fatto che si riflette anche a livello sociale.

In alcune opere si può dire che è stato usato il paradigma della supremazia, del senso e del sentimento di Maljevič trasmessi sul campo conflittuale del cambiamento delle cose e del ritorno all’inizio di tutto, secondo nuove circostanze, perché quelle superate non si possono usare più.

Con un codice tautologico è intenzione di fare una certa aura dell’eccedenza dei significati dalla posizione della costruzione delle cose che corrispondono alla prassi ready made.

Parlare dell’estetizzazione delle opere che come supporto ai significati rappresenta la situazione del simulacro, in cui il codice del significato che si svolge paralellamente e simultaneamente come un messaggio dipende dalla percezione e dall’accettazione delle cose, che possono agire sull’osservatore, senz’altro rispettando la sua sensibilità individuale.

La visione critica che le opere trapelano possono solamente cercare di creare il senso di una carica creativa anche con il loro suggerimento a pensare e ad assumere un atteggiamento critico ed essere soltanto un richiamo, nella neutralizzazione di questo adito darwinistico (soft power), alla dominazione del controllo della società.

Branko Kolarić

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Sakrij


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