Baron Gautsch - la prima vittima della prima guerra mondiale

Aperta la penultima mostra del ciclo “Navi affondate”


venerdì 14 maggio 2021 - giovedì 30 settembre 2021


Venerdì, presso il Museo della Città di Rovinj-Rovigno è stata aperta la penultima mostra del ciclo “Potonuli brodovi / Navi affondate”, progettato secondo le linee guida del Ministero della cultura e dei media.
Si tratta della mostra “Baron Gautsch - prva žrtva Prvog svjetskog rata / Baron Gautsch - la prima vittima della prima guerra mondiale” del Museo storico e navale dell'Istria, realizzato con il sostegno finanziario del Ministero della cultura e dei media, della Regione Istriana, dell'Ente per il Turismo della Città di Rovinj-Rovigno e della Città di Rovinj-Rovigno.

La mostra è stata allestita per la prima volta nell'ambito della commemorazione del centenario dell'affondamento del Baron Gautsch, al secolo la nave più bella e moderna della compagnia di piroscafi Lloyd Austriaco, che navigava sulla linea veloce “Dalmazia”, collegando così Trieste, la costa adriatica orientale fino a Cattaro.

"I piroscafi passeggeri del Lloyd austriaco collegavano il porto di Rovigno con altri porti dell'Adriatico. Sebbene il Baron Gautsch non entrasse nel porto, passando per le acque di Rovigno, i passeggeri potevano vedere Rovigno dal ponte come si trovasse sul palmo della loro mano. Inoltre, il campo minato che raggiungeva Rovigno rappresentava un pericolo per i pescatori locali. Tuttavia, questi sono solo alcuni degli importanti collegamenti tra Rovigno e il destino del Baron Gautsch e Pola, allora il principale porto di guerra dell'Impero austro-ungarico", ha detto Tajana Ujčić, direttrice del Museo di Rovigno.

“Mi fa piacere che la mostra sia finalmente arrivata a Rovigno, una città che conserva la memoria di questa nave. Infatti, la tragedia è avvenuta proprio vicino a Rovigno, nei pressi dell'isola di San Giovanni in Pelago. Gli abitanti di Rovigno di allora assistettero alla tragedia quasi direttamente, tramite gli oggetti che continuarono ad "affiorare" per mesi dopo il naufragio, come testimoniano le lettere della famiglia Hütterott che soggiornava in una villa estiva sull'isola rovignese di Sant’Andrea”, afferma Gracijano Kešac, direttore del Museo storico e navale dell’Istria.

La nave è affondata il 13 agosto 1914 dopo aver urtato una mina in un campo minato che si estendeva fino a Rovigno, e che era stato allestito dalla marina austro-ungarica al fine di proteggere Pola quale principale porto di guerra. Il numero esatto dei passeggeri, e quindi delle vittime, ad oggi è una delle più grandi incognite, tuttavia si presume che a bordo vi fossero oltre 500 persone, un numero spropositato rispetto a quanto consentito, e che probabilmente le morirono più di 300. Non sarà mai possibile determinare con certezza il numero esatto di passeggeri deceduti.

La mostra “Baron Gautsch” presenta ai visitatori una selezione di 111 oggetti, per lo più emersi dal sito sottomarino protetto Baron Gautsch, dove le immersioni sono consentite solo con il permesso del Ministero della cultura. Oltre alle sezioni riguardanti la storia della compagnia di piroscafi Lloyd Austriaco, le informazioni generali sul piroscafo, l'equipaggio e la linea passeggeri, la mostra presenta anche le informazioni in merito alla tragedia del piroscafo, delle vittime del naufragio e degli eventi che si sono susseguiti dopo la tragedia; segue infine la parte relativa al ritrovamento del relitto e alla protezione del sito sottomarino Baron Gautsch.

Nella mostra sono incluse inoltre delle rappresentazioni schematiche della linea passeggeri e del luogo della tragedia, mentre i documentari “Il Naufragio del Baron Gautsch” di Renzo Carbonera e “Posljednja plovidba Barona Gautscha” (L'ultimo viaggio del Baron Gautsch) di Marin Brsc sono elementi aggiuntivi che spiegheranno ulteriormente ai visitatori le circostanze dell'affondamento di questa nave passeggeri austro-ungarica.

Il relitto del piroscafo Baron Gautsch fa parte del patrimonio storico-culturale dell'Istria, della Croazia e del mondo, e come tale è una destinazione estremamente importante per il turismo subacqueo di Rovigno, la quale dista 6 miglia nautiche. È una delle località più attraenti d'Europa e sicuramente il più attraente sito per le immersioni presente nelle acque istriane.

“Alle preparazioni della mostra hanno partecipato numerosi subacquei di Rovigno e dintorni. Sono felice che sia ancora possibile effettuare delle immersioni nel sito; sono proprio i subacquei, soprattutto quelli rovignesi, che constatano le condizioni del sito, se ne prendono cura e facendo ciò preservano il patrimonio”, ha concluso Kešac, invitando tutti coloro che sono in possesso di reperti o conoscono storie inedite legate a questa tragedia ad annunciarsi e a condividerli con il Museo.

La mostra è stata ufficialmente inaugurata questo venerdì dall’Assessore regionale alla cultura Vladimir Torbica,  da Maria Črnac Rocco, a nome della Città di Rovinj-Rovigno.

L'inaugurazione, così com’è stato per tutte le precedenti mostre di questo ciclo, è stata trasmessa al pubblico tramite la pagina Facebook del Museo di Rovigno, mentre tutti gli interessati potranno visitarla dal vivo fino alla fine di settembre.

Ricordiamo inoltre che alla fine tutte le precedenti mostre del ciclo saranno combinate e contestualizzate congiuntamente nella sala introduttiva, la quale fornirà, tra l'altro, una panoramica del patrimonio archeologico sottomarino di Rovigno.
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